Lessicografia della Crusca in rete

1) Dizion. 5° Ed. .
FEGATO.
Apri Voce completa

pag.735


Vedi le altre Edizioni del Vocabolario
Dizion. 2 ° Ed.
Dizion. 3 ° Ed.
Dizion. 4 ° Ed.
Dizion. 1 ° Ed.
Dizion. 5 ° Ed.
FEGATO.
Definiz: Sost. masc. Organo glandulare di secrezione, e specialmente della bile, del quale son forniti molti animali; è posto nel lato destro del ventre, e nel corpo umano occupa normalmente l'ipocondrio destro.
Dal lat. ficatum e figatum; onde anche nel portoghese figado, e nello spagnuolo higado: cangiata la i in e per ragioni eufoniche. –
Esempio: Giamb. Lat. Tes. 70: La calcatrice.... è serpente d'acqua, che ella uccide l'uomo se 'l puote ferire, se fegato di bue non lo guarisce.
Esempio: Passav. Specch. Penit. 263: Quando il fegato fosse riscaldato, o oppilato, sogna la persona d'essere riscaldata di febbre.
Esempio: Lanc. Comp. Eneid. 303: Ivi è Tizio il quale volle giacere con Giunone, ma colle saette d'Apolline fue ucciso; ora li avoltoj li divorano il fegato e le 'nteriora; e, quelle mangiate, incontanente si rinnovano alla pena.
Esempio: Ottim. Comm. Dant. 1, 95: Cibi (ora caldi, ora freddi), cioè ora confortevoli al fegato, ch'è dal lato destro, ora confortevoli alla milza, ch'è dal lato sinistro.
Esempio: Bocc. Filoc. 436: Aggiunsevi.... ultimamente un fegato, con tutto 'l polmone d'un vecchissimo cervio.
Esempio: Sacch. Nov. 1, 134: Io vi saltai suso, e parvemi saltare come su uno grandissimo polmone o fegato di bestia!
Esempio: Mattiol. Disc. 1, 366: Il fegato dell'asino, mangiato arrostito, giova al mal caduco.
Esempio: Tass. Lett. 4, 126: Temo d'aver qualche offesa nel fegato e ne l'orina.
Esempio: Ricett. fior. 39: I fegati del lupo e d'altri animali si pigliano da gli animali giovani.
Esempio: Bertin. A. F. Medic$ dif. 83: Il fegato già fu da' moderni privato di quel nobile ministero, attribuitogli dagli antichi, di fabbricare il sangue, e destinato al vile offizio di separare la bile.
Esempio: Vallisn. Op. 1, 415: Nella prima camaleontessa che divisi, si fecero subito vedere il fegato, i polmoni, parte del ventricolo, ec.
Definiz: § I. In locuz. figur. e figuratam. –
Esempio: Macingh. Strozz. Lett. 367: Quando non avessi fatto altro questa tua venuta, pure siamo chiari dov'è il buon animo, e dove il fegato marcio.
Esempio: Giust. Vers. 34: Meglio alla libera Buttarle fuori, Che giù nel fegato Covar rancori.
Definiz: § II. E figuratam., e familiarmente usasi Fegato per Coraggio, Ardire, e simili; onde le maniere Aver fegato, Essere uomo di fegato, Esser di fegato.
Definiz: § III. Pur figuratam. e familiarmente dicesi d'Uomo coraggiosissimo e arrischiato; e più che altro nella maniera Essere un certo fegato, un tal fegato, e simili, da fare o dire tale o tal cosa, per lo più non buona.
Definiz: § IV. Per Vivanda fatta di pezzetti di fegato. –
Esempio: Panciat. Scritt. var. 44: Una sciarra terribile nacque fra due fratelli, che avendo dinanzi un piatto mescolato di granelli e fegato, ed il maggiore, come poco minchione, pigliando sempre de' tagliuoli bianchi, cioè di granelli, e toccando i neri, cioè quei di fegato, al minore, questi entrato in rabbia, tirò un piatto nel viso al maggiore, ec.
Esempio: Panant. Poet. Teatr. 29: Giunge l'ostessa, e in tavola vien posto Un gran cappone a lesso con tre rocchi, Fegato fritto, e dei piccioni arrosto.
Definiz: § V. Nel linguaggio dell'antica chimica chiamavansi Fegati Quelle preparazioni che pel colore e per l'aspetto hanno qualche somiglianza con quel viscere.
Definiz: § VI. Quindi Fegato di zolfo è il Prodotto della calcinazione della potassa con lo zolfo, che dopo il raffreddamento ha forma di una materia di colore rosso cupo. –
Esempio: Bicchier. Bagn. Montecat. 16: L'odore di tal acqua alla sorgente si giudica al primo istante di fegato di zolfo, ma trattenendosi nell'esame, si scuopre dominante quello d'acido muriatico.
Esempio: E Bicchier. Bagn. Montecat. 106: Non è infrequente l'odore di fegato di zolfo ne' luoghi palustri, particolarmente quando vi ha luogo la putrefazione de' vegetabili in qualche copia.
Definiz: § VII. Mangiarsi il fegato, o un'ala di fegato, dicesi pure familiarmente per Inquietarsi molto, Rodersi di passione, Essere grandemente afflitto, a cagione di cosa che ci offende e ci irrita.